E’ da pochi giorni che abbiamo aperto questo blog, ma mi capita da tempo di riflettere sull’argomento del baby friendly.
Bene, allora parliamone:
Quali sono davvero le mete o le vacanze baby friendly? Un tempo credevo davvero che la risposta fosse scontata e semplice ma non ne sono più cosi convinta. Se ripenso ai viaggi fatti in questi ultimi 5 anni, da quando appunto non siamo più solo in 2, mi accorgo che i miei bimbi sono stati molto più sereni e felici in vacanze non propriamente “a misura di bambino” di quanto lo siano stati in mete tutte giochi, sabbia, sonnellini, mini club. Si è soliti collegare il termine baby friendly alla disponibilità di passeggini, seggioloni, nursery, menù bimbi, parchi giochi e spiagge con mare “dolcemente digradante”.
Vi ho già raccontato della mia esperienza a Minorca e della sindrome da capriccio insanabile che aveva colto i cuccioli di casa. E dire che lì c’era mare calmo e caldo e aree giochi ovunque. Le pochissime volte che ho scelto il villaggio i miei figli hanno snobbato il miniclub fin da subito e la ricetta -stessa spiaggia stesso mare- si rivelava puntualmente una tortura perchè o noi genitori ci prodigavamo in mitici castelli di sabbia, piste delle biglie, gare di tuffi, buche profondissime (che mi stupisco ancora ora di non aver trovato il fuoco) oppure i pupi si rompevano alla grande.
Non esistono nemmeno i periodi baby friendly perchè se hai fortuna come noi, scegli giugno per visitare la Sicilia e poi tua figlia di 8 mesi si becca la febbre a 40 e fuori ce ne sono 41.
Nel 2013 invece, Ginevra aveva 3 anni e Tommy 8 mesi, siamo andati in Sudafrica: 16 ore di volo, 5 giorni passati interamente in macchina all’interno del Kruger Park, voli interni per Cape town, nessun parco giochi, nessun lettino con le sbarre, nessun menu bimbi ma la vacanza è stata splendida (e Ginevra mi chiede sempre quando ci torneremo) e loro due sono stati fantastici (eccetto il volo di andata in cui pur viaggiando di notte non hanno chiuso occhio esaurendo al primo giorno tutte le nostre riserve di energia e pazienza, ma questo cerco di rimuoverlo dalla mente)
E cosi anche i 5 giorni a Napoli e il week end a Ferrara e Comacchio e il Capodanno in Trentino. Tutti viaggi dove si cammina e si visita e ci si alza al mattino presto e si sta fuori tutto il giorno…ma loro hanno amato questi viaggi quanto noi.
Ad agosto abbiamo passato 3 giorni in montagna dormendo nelle tende indiane: il tempo è stato pessimo, c’erano 12 gradi e pioveva anche dentro alle tende. Beh, i miei figli si sono divertiti come matti e mi chiedono sempre quando lo rifaremo.
Ma allora quali sono le mete baby friendly? Secondo me non esistono mete o strutture baby friendly: esistono solo genitori baby friendly. Genitori che, se stanno facendo ciò che amano, riescono a trasmetterlo ai propri figli permettendo anche a loro di appassionarsene. Perché nel momento in cui ami fare una cosa la fatica non la senti e vivere le esperienze coi bambini rende tutto più complesso ma anche più emozionante. E non importa se mentre viaggio nelle strade del Kruger park e mi sono alzata all’alba devo montare finte tende in macchina per 6 ore di fila o raccontare 1000 storie e leggende di animali tropicali o se visitando un castello tralascio quadri e oggettistica per raccontare di fate e draghi, principesse e cavalieri, o se mi tocca camminare per km e km con un bimbo in braccio, uno zaino sulle spalle e un passeggino davanti che cerco di spingere con la forza del pensiero. Quando torno a casa mi sento felice e appagata e sento di aver vissuto i miei figli come non riesco a fare nemmeno a casa e di aver donato loro tantissimo. Perchè credo che ai bambini non interessi il lettino con le sbarre perchè ci dormono già tutto l’anno… e allora un materrasso buttato a terra fa tanto avventura e rende tutto più magico. In fin dei conti lo scopo della vacanza non è trovare comodità. Lo scopo della vacanza è fabbricare ricordi.
2 commenti
J · maggio 1, 2016 alle 2:34 pm
Grazie mille!
Natascia Rosolin · maggio 1, 2016 alle 5:01 pm
figurati!! Provi anche tu?! 🙂